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L'Amore è tutto: lo avevano capito bene i greci dell'antichità che utilizzavano termini diversi per definire le molteplici sfaccettature di questo sentimento da sempre incompreso, bramato ma anche odiato, voluto e respinto, divinizzato e umanizzato. Nell'antica Grecia si parlava infatti di Agape in riferimento all'amore incondizionato, spesso verso Dio, o di Storge per indicare l'amore di appartenenza, quello che troviamo all'interno di una famiglia o in un luogo a noi caro, o ancora di Philia, l'amore tra gli amici, Eros, quello sessuale, per arrivare fino ad Anteros, quello corrisposto. Scavando nel passato culturale dell'antica Grecia, l'autore tenta di decifrare i termini e i valori connessi a questo splendido sentimento, dedicando a ognuna delle rispettive forme d'amore elleniche alcune poesie a esse ispirate, nel tentativo di distaccarsi dalla visione razionale e pragmatica dell'uomo moderno e di recuperare una visione multiforme dell'universo delle emozioni.